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CODICE DEONTOLOGICO PER I VOLONTARI CHE OPERANO ALL’INTERNO DELL’ ASSOCIAZIONE

                             

Questo documento vuole rappresentare un punto di riferimento etico e morale importante e soprattutto un impegno solenne per tutti coloro che ne prenderanno visione, per rispettarlo e renderlo vincolante durante il proprio agire quotidiano all’interno dell’associazione ADA/VRS.

Scopo e funzioni

Esso definisce i principi guida e le direttive comportamentali per quei settori del mondo del volontariato in cui il diritto vigente non contiene o non esprime chiare disposizioni etiche e morali. Questo codice deontologico è quindi da considerarsi come uno strumento-guida in più rispetto alle documentazioni già esistenti ed è essenziale per la determinazione e la garanzia della qualità dell‘operato del volontario.

Riferimenti

I codici deontologici si basano sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell‘uomo del 1948, sulla Convenzione Europea dei diritti dell‘uomo del 1953, sulla Carta sociale europea del 1961, nonché sui diritti fondamentali delle persone sanciti sia dalla Costituzione della Repubblica Italiana che dalle leggi nazionali e provinciali o da regolamenti tutt'ora vigenti e che fanno ovviamente riferimento al rispetto e allo sviluppo della dignità delle persone.

Alcune riflessioni generali

Nell’adempimento di una qualsiasi attività sociale si presuppone il possesso, da parte di chi le svolge, di quelle capacità teoriche, pratiche ed umane in grado di offrire adeguate risposte alle persone portatrici di bisogni sociali. E presuppongono anche, in questo caso da parte del volontario, la padronanza e lo sviluppo continuo di attitudini e capacità personali e relazionali.

La responsabilità del volontario è in parte composta da competenze operative ma soprattutto da competenze umane. E’ proprio l’umanità e la sensibilità che rinforzano quel valore complesso ma indispensabile per poter definire in modo qualitativo:

- un buon equilibrio personale nelle decisioni da prendere;

- consapevolezza dei propri limiti e delle proprie capacità;

- ottimismo e pazienza;

- scrupolosità e diligenza;

- chiarezza e precisione;

- maturità e capacità di superare situazioni difficili o addirittura frustranti.

Il volontario deve poi poter contare sulla complementarietà del proprio impegno con le sinergie di altri volontari in modo tale da non agire in modo solitario o disgiunto dalle regole dell’associazione e dalle richieste che provengono da chi ci chiede aiuto.

Il sistema di vita della persona che chiede il nostro intervento non può poi essere visto come separato dalla collaborazione con i famigliari di riferimento o con quella rete di risorse ed interventi che il territorio già offre alla persona stessa. Tutto ciò serve per garantire il reciproco rispetto di competenze e di conoscenze espresse dai diversi ruoli operativi (servizi pubblici e altri) che agiscono tutti per il bene di chi è al centro della nostra attenzione. Ogni persona che ci chiede aiuto porta sempre con sé un proprio bagaglio culturale, sociale ed emotivo ma anche una rete di risorse che cercano di agire per il suo bene complessivo.

Alcuni risultati attesi

Il volontario può essere quindi artefice, in primis, di risposte di aiuto e di solidarietà, di giustizia sociale e sostegno per la persona che ha bisogno, per la sua famiglia e per la società in generale. E quindi il suo agire diventa un modello di solidarietà e di benessere che può anche migliorare la qualità della vita sociale della comunità e dell’ecosistema in cui si vive.

Il volontario deve percepire l'istituzione/organizzazione a cui appartiene come un luogo idoneo per offrire il miglior sostegno o aiuto alle persone che ad essa si rivolgono.

Deve quindi anche mantenere quel giusto equilibrio emotivo tra ciò che l’organizzazione riesce concretamente ad offrire alla persona in stato di bisogno e le sue richieste dirette.

Deve anche mantenere e sviluppare quel senso critico e propositivo che serve per far crescere e sviluppare se stesso oltre l’organizzazione a cui appartiene.

Alcuni principi guida fondamentali per il bene della persona-utente

I volontari rispettano la personalità e la dignità delle persone tutte e in particolar modo di coloro che sono in stato di bisogno e che vengono prese in carico dall’associazione.

I volontari evitano qualsiasi forma di discriminazione o pregiudizio in base ad appartenenza etnica, sesso, età, religione, stato civile, orientamento politico, sessuale, stato di bisogno o malattia.

I volontari si fanno garanti della confidenzialità e segretezza delle informazioni raccolte e delle caratteristiche sociali, comportamentali e di vita delle persone assistite.

I volontari devono sempre stare attenti a non ledere l’integrità psico-fisica delle persone assistite o mettere in discussione il rapporto di fiducia instauratosi tra volontario (che rappresenta l’associazione) e l’ utente stesso.

I volontari agiscono attraverso le decisioni prese e condivise con l’organizzazione di appartenenza.

I volontari informano sempre la persona-utente di ciò che gli verrà offerto e se ciò è in linea con le  sue aspettative o desideri.

I volontari sono garanti che ciò  che viene offerto è rispettoso del diritto di autodeterminazione e di cittadinanza della persona ed incoraggiano la stessa  ad utilizzare anche altre risorse personali o territoriali messe a loro disposizione.

I volontari collaborano al superamento del disagio sociale e della situazione di bisogno individuando, proponendo tutte quelle occasioni, proposte, iniziative che possono migliorare il benessere delle persone, la loro qualità della vita, la loro autonomia e la loro  responsabiltà personale.

Alcuni principi guida fondamentali per una buona collaborazione tra volontari appartenenti alla stessa organizzazione

I volontari si rispettano reciprocamente e difendono la dignità e l’integrità, oltre che della propria associazione di riferimento, anche quella di altri volontari soprattutto di fronte ad accuse ingiustificate o atti vessatori.

I volontari informano altri volontari nel caso il loro agire non sia in linea con quegli aspetti deontologici fondamentali descritti in questo documento.

I volontari, di fronte a difficoltà di altri colleghi volontari o di tipo sistemico/organizzativo, devono farsi promotori o incoraggiare  soluzioni o azioni atte ad eliminare tali problemi.

Utilizzano quindi le riunioni di coordinamento dei volontari per ascoltare, discutere e confrontasi in modo propositivo e attivo.

I volontari devono farsi promotori di sviluppare, in modo continuativo, le proprie competenze personali e quelle conoscenze relazionali necessarie al loro buon agire sul territorio.

I volontari utilizzano con rispetto, parsimonia, onestà e imparzialità le risorse messe a loro disposizione e si adoperano per una distribuzione delle stesse risorse in modo commisurato alle esigenze del lavoro da svolgere e alle necessità delle persone da loro assistite.

I volontari tutti collaborano per il raggiungimento di quegli obiettivi generali o specifici che si è prefissata l’organizzazione.

I volontari mettono a disposizione di altri volontari le loro competenze e conoscenze attraverso incontri di coordinamento o formativi, o attraverso l’affiancamento durante le azioni di aiuto quotidiano.

I volontari si impegnano a migliorare l’organizzazione dell’associazione di appartenenza anche proponendo e frequentando corsi di formazione ed informazione specifici.

Conclusioni

L’ADA/VRS è un’associazione composta quasi esclusivamente da volontari e quindi si regge e vive grazie alla loro disponibilità, al loro tempo libero e alle loro azioni concrete. Il volontario  rappresenta quel valore aggiunto che fa di questa associazione un luogo di crescita personale e di diffusione di quei valori di umanità e socialità di cui la ns. società ha estremo bisogno. E la qualità di ogni associazione di volontariato è rappresentata proprio dalla presenza di donne e uomini in grado di esprimere e rendere concreti questi fondamentali principi e valori.

Note

Questo documento può essere migliorabile o integrabile nel tempo con l’aggiunta di ulteriori considerazioni o contenuti che accrescono o rinforzano il significato e le finalità del documento stesso.

(versione n. 1 del 19.11.2020)

 

Il Presidente dell’ADA/VRS

Mauro Fratucello